La sagra dell'uva più antica d'Italia dal 1925

Festa di San Barnaba

Patrono di Marino

Martirio di San Barnanba
I festeggiamenti per il santo patrono di Marino si tengono l’11 giugno.

La storia del santo protettore di Marino

Originariamente la santa patrona di Marino era santa Lucia, la cui festa si celebra tuttora in città il 13 dicembre di ogni anno.

San Barnaba sarebbe divenuto patrono di Marino in seguito a una calamità naturale che colpì le campagne marinesi: l’11 giugno 1615 infatti una violenta grandinata devastò i raccolti dei marinesi.

L’anno seguente un’altra grandinata, lo stesso giorno, cadde sulle campagne marinesi. Infine nel 1617 una terza grandinata sconquassò ancora, sempre nella giornata dell’11 giugno, i campi e le vigne locali.

Per porre fine a questo flagello, venne convocata, il 2 febbraio 1618, un’assemblea popolare plenaria, che votò di scrivere una lettera al cardinal Francesco Sforza di Santa Fiora cardinale vescovo di Albano chiedendo di poter venerare san Barnaba, la cui festa ricorre proprio l’11 giugno, come santo patrono «appresso Sua Divina Maestà».

Il 4 giugno 1619 il cardinal Sforza rispose affermativamente e da quella data si iniziò a celebrare solennemente la festa di San Barnaba.

La Basilica di Marino dedicata a San Barnaba

La basilica collegiata di San Barnaba Apostolo è il principale luogo di culto cattolico della città di Marino  nella sede suburbicaria di Albano.

La basilica, costruita per devozione della famiglia Colonna, è una delle chiese più vaste della diocesi, nonché una delle più importanti: fu sede della venerabile arciconfraternita del Gonfalone di Marino, fondata attorno al 1271 da Bonaventura da Bagnoregio; inoltre il capitolo di San Barnaba era il più importante della diocesi insieme a quello della collegiata di Santa Maria Assunta in Ariccia, come fu stabilito nei sinodi diocesani del 1668 e del 1687.

La tradizione della moderna Festa di San Barnaba

Generalmente la festa inizia, in base alle scelte dell’amministrazione comunale, qualche giorno prima della festa propriamente detta, con iniziative culturali, concerti, spettacoli d’arte varia.

Storicamente, dall’11 giugno al 18 giugno si svolgeva una fiera di bestiame e mercanzie varie, fin dal XVII secolo.

Nella mattinata dell’11 giugno il vescovo di Albano di turno, alla presenza dell’abate parroco della basilica di San Barnaba e dei parroci delle altre due parrocchie del centro storico (Santissima Trinità e Santa Maria delle Grazie) celebrano una solenne messa in basilica, alla presenza delle principali autorità civili e militari e di molte rappresentanze dei comuni vicini e delle istituzioni locali.

Durante la celebrazione, il sindaco ed il comandante del corpo dei Vigili Urbani portano un cesto di ceri legati da un nastro tricolore al vescovo.

Dopo la funzione, una processione si snoda per le vie cittadine, aperta dai gruppi religiosi laicali, e seguita dalle Confraternite, con le macchine processionali (fra cui vanno ricordati due enormi arazzi seicenteschi e la “basilica”, grosso ombrellone giallo e rosso che rappresenta simbolicamente la chiesa stessa), poi il clero e a chiudere le autorità e la folla dei fedeli.

Nel pomeriggio seguono varie iniziative culturali, organizzate dal programma del Comune.

Testi originali: Wikipedia

I festeggiamenti per il santo patrono di Marino si tengono l’11 giugno.

La storia del santo protettore di Marino

Originariamente la santa patrona di Marino era santa Lucia, la cui festa si celebra tuttora in città il 13 dicembre di ogni anno.

San Barnaba sarebbe divenuto patrono di Marino in seguito a una calamità naturale che colpì le campagne marinesi: l’11 giugno 1615 infatti una violenta grandinata devastò i raccolti dei marinesi.

L’anno seguente un’altra grandinata, lo stesso giorno, cadde sulle campagne marinesi. Infine nel 1617 una terza grandinata sconquassò ancora, sempre nella giornata dell’11 giugno, i campi e le vigne locali.

Per porre fine a questo flagello, venne convocata, il 2 febbraio 1618, un’assemblea popolare plenaria, che votò di scrivere una lettera al cardinal Francesco Sforza di Santa Fiora cardinale vescovo di Albano chiedendo di poter venerare san Barnaba, la cui festa ricorre proprio l’11 giugno, come santo patrono «appresso Sua Divina Maestà».

Il 4 giugno 1619 il cardinal Sforza rispose affermativamente e da quella data si iniziò a celebrare solennemente la festa di San Barnaba.

La Basilica di Marino dedicata a San Barnaba

La basilica collegiata di San Barnaba Apostolo è il principale luogo di culto cattolico della città di Marino  nella sede suburbicaria di Albano.

La basilica, costruita per devozione della famiglia Colonna, è una delle chiese più vaste della diocesi, nonché una delle più importanti: fu sede della venerabile arciconfraternita del Gonfalone di Marino, fondata attorno al 1271 da Bonaventura da Bagnoregio; inoltre il capitolo di San Barnaba era il più importante della diocesi insieme a quello della collegiata di Santa Maria Assunta in Ariccia, come fu stabilito nei sinodi diocesani del 1668 e del 1687.

La tradizione della moderna Festa di San Barnaba

Generalmente la festa inizia, in base alle scelte dell’amministrazione comunale, qualche giorno prima della festa propriamente detta, con iniziative culturali, concerti, spettacoli d’arte varia.

Storicamente, dall’11 giugno al 18 giugno si svolgeva una fiera di bestiame e mercanzie varie, fin dal XVII secolo.

Nella mattinata dell’11 giugno il vescovo di Albano di turno, alla presenza dell’abate parroco della basilica di San Barnaba e dei parroci delle altre due parrocchie del centro storico (Santissima Trinità e Santa Maria delle Grazie) celebrano una solenne messa in basilica, alla presenza delle principali autorità civili e militari e di molte rappresentanze dei comuni vicini e delle istituzioni locali.

Durante la celebrazione, il sindaco ed il comandante del corpo dei Vigili Urbani portano un cesto di ceri legati da un nastro tricolore al vescovo.

Dopo la funzione, una processione si snoda per le vie cittadine, aperta dai gruppi religiosi laicali, e seguita dalle Confraternite, con le macchine processionali (fra cui vanno ricordati due enormi arazzi seicenteschi e la “basilica”, grosso ombrellone giallo e rosso che rappresenta simbolicamente la chiesa stessa), poi il clero e a chiudere le autorità e la folla dei fedeli.

Nel pomeriggio seguono varie iniziative culturali, organizzate dal programma del Comune.

Testi originali: Wikipedia