La sagra dell'uva più antica d'Italia dal 1925

La storia antica di Marino

Da Albalonga al Castrimoenium

Appia antica Bovillae
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Il territorio di Marino ha una storia antica, è stato abitato fin da tempi antichissimi; nel territorio comunale sono state individuate varie necropoli: Costa Caselle, Monte Crescenzo, San Rocco che hanno restituito prezioso materiale archeologico, in parte conservato presso il locale Museo civico, o presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, ai musei Vaticani e in musei internazionali.

Qui si trovava Albalonga, la mitica capitale dei Latini, fondata secondo la leggenda da Ascanio figlio di Enea.

Questa importante città, si ritiene dovesse essere localizzata sul versante orientale del lago Albano, ai piedi di Monte Cavo, il vulcano spento che gli antichi chiamavano Mons Albanus, consacrato a Giove Laziale.

È perciò probabile che presso le sorgenti di Capo d’Acqua all’interno dell’area umida del Barco Colonna, in territorio marinese, si trovasse il Caput Aquae Ferentinum, cioè il luogo in cui si tenevano le riunioni periodiche dei delegati delle città latine.

La città di Bovillae

Albalonga fu rasa al suolo dai Romani al tempo del terzo re di Roma, Tullo Ostilio, ed i suoi abitanti si rifugiarono nella vicina città di Bovillae, che sorgeva lungo la via Appia, pressappoco agli attuali chilometri 20-22, tra le località di Frattocchie e Due Santi, frazioni di Marino.

Bovillae fu una città importante almeno fino all’epoca della dinastia Giulio-Claudia (I secolo d.C.), che qui aveva un sacrario, poiché si riteneva originaria di questo territorio. Non a caso, il cadavere di Augusto, morto vicino Napoli il 19 agosto del 14 d.C., fu esposto a Bovillae mentre veniva riportato verso Roma.

Il suo successore nel principato, Tiberio, fece istituire in quella città un collegio sacerdotale dedicato al culto di Augusto, e ordinò la costruzione di un grande circo, di cui oggi rimangono pochi resti ma che era uno dei più grandi dell’Impero, superando in dimensioni sia il circo Vaticano che quello di piazza Navona.

Dio Mitra, Mitreo di Marino, tauroctoinia
Mitreo di Marino

Castrimoenium, l'antica Marino

Dove oggi si trova il centro storico di Marino sorse un municipium fortificato, che prese nome di Castrimoenium. Il quartiere più antico di Marino.

Il rione Castelletto, conserva ancora la struttura dell’antico castrum romano: la piazzetta di San Giovanni sarebbe il foro, da cui partono il cardo (via San Giovanni) ed il decumano (via Sant’Antonio).

 Il visitatore curioso può perdersi tra questi antichi vicoli, seguendo il tracciato di quelle antiche strade.

Il Mitreo di Marino

A Castrimoenium alloggiarono soldati provenienti da varie parti dell’Impero Romano, ecco perché si spiega il ritrovamento del sito archeologico, de il Mitreo di Marino: un affresco raffigurante l’antica divinità Dio Mitra mentre uccide un toro, dipinto sulla parete di una grotta scavata nel peperino proprio sotto al centro abitato.

Questa meraviglia, rinvenuta per caso solo nel 1962, è uno dei tre soli mitrei dipinti al mondo (negli altri la scena della tauroctonia è scolpita): è perciò una vera e propria rarità, gioiello della Città di Marino

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Il territorio di Marino ha una storia antica, è stato abitato fin da tempi antichissimi; nel territorio comunale sono state individuate varie necropoli: Costa Caselle, Monte Crescenzo, San Rocco che hanno restituito prezioso materiale archeologico, in parte conservato presso il locale Museo civico, o presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, ai musei Vaticani e in musei internazionali.

Qui si trovava Albalonga, la mitica capitale dei Latini, fondata secondo la leggenda da Ascanio figlio di Enea.

Questa importante città, si ritiene dovesse essere localizzata sul versante orientale del lago Albano, ai piedi di Monte Cavo, il vulcano spento che gli antichi chiamavano Mons Albanus, consacrato a Giove Laziale.

È perciò probabile che presso le sorgenti di Capo d’Acqua all’interno dell’area umida del Barco Colonna, in territorio marinese, si trovasse il Caput Aquae Ferentinum, cioè il luogo in cui si tenevano le riunioni periodiche dei delegati delle città latine.

La città di Bovillae

Albalonga fu rasa al suolo dai Romani al tempo del terzo re di Roma, Tullo Ostilio, ed i suoi abitanti si rifugiarono nella vicina città di Bovillae, che sorgeva lungo la via Appia, pressappoco agli attuali chilometri 20-22, tra le località di Frattocchie e Due Santi, frazioni di Marino.

Bovillae fu una città importante almeno fino all’epoca della dinastia Giulio-Claudia (I secolo d.C.), che qui aveva un sacrario, poiché si riteneva originaria di questo territorio. Non a caso, il cadavere di Augusto, morto vicino Napoli il 19 agosto del 14 d.C., fu esposto a Bovillae mentre veniva riportato verso Roma.

Il suo successore nel principato, Tiberio, fece istituire in quella città un collegio sacerdotale dedicato al culto di Augusto, e ordinò la costruzione di un grande circo, di cui oggi rimangono pochi resti ma che era uno dei più grandi dell’Impero, superando in dimensioni sia il circo Vaticano che quello di piazza Navona.

Dio Mitra, Mitreo di Marino, tauroctoinia
Mitreo di Marino

Castrimoenium, l'antica Marino

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 Il visitatore curioso può perdersi tra questi antichi vicoli, seguendo il tracciato di quelle antiche strade.

Il Mitreo di Marino

A Castrimoenium alloggiarono soldati provenienti da varie parti dell’Impero Romano, ecco perché si spiega il ritrovamento del sito archeologico, de il Mitreo di Marino: un affresco raffigurante l’antica divinità Dio Mitra mentre uccide un toro, dipinto sulla parete di una grotta scavata nel peperino proprio sotto al centro abitato.

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