La sagra dell'uva più antica d'Italia dal 1925

La storia contemporanea di Marino

Dallo Stato Pontificio a oggi

L'occupazione francese

Nel 1798 Marino fu uno dei pochi comuni dei Castelli Romani a non ribellarsi contro l’occupazione dell’esercito rivoluzionario francese: i marinesi piantarono l’”Albero della libertà” e si costituirono in Repubblica. La parentesi rivoluzionaria tuttavia durò meno di un anno. Nel 1807 tornarono i francesi, stavolta napoleonici, il Lazio fu annesso all’Impero di Francia e Marino proclamata sede di cantone, con l’aggregazione del territorio di Grottaferrata.

Testi riprodotti dal volume: 90 Sagre dell’Uva – tra Storia  Arte e Folklore (2014)  – Edoardo Scialis e Vittorio Rufo.

Lo Stato Pontificio

Nel 1814 con la sconfitta di Napoleone si ritornò allo Stato Pontificio. Papa Pio VII favorì l’abbandono dei feudi da parte dei baroni, ed i Colonna conservarono i loro diritti feudali fino al 1818.

Si deve a Gregorio XVI l’elevazione di Marino al rango di Città (1835); questo papa amò molto il nostro territorio, vi venne spesso in visita, fece istituire un collegio di padri dottrinari per l’istruzione superiore maschile (presso l’attuale sede dell’Istituto statale d’arte “Paolo Mercuri”) e fece costruire la nuova via d’acceso a Marino da Albano (il cosiddetto Ponte Gregoriano).

Marino viene annessa al Regno d'Italia

Nel 1870 il Lazio fu annesso al Regno d’Italia. A Marino le prime amministrazioni comunali furono di ispirazione marcatamente anticlericale e repubblicana. I contrasti tra i cattolici ed i repubblicani in questo periodo rimangono leggendari, e le cronache raccontano svariati episodi di sangue tra le due fazioni. D’altra parte la città si modernizzò: a questo periodo risalgono il nuovo Palazzo comunale in piazza Matteotti (1884), il Mattatoio comunale (1887), la fontana del Tritone in piazza San Barnaba (1889), e le espansioni di villini residenziali in stile eclettico ai margini del vecchio abitato.

L’attività principale era la vitivinicoltura, e l’economia era prospera, come testimonia la presenza di due banche locali, la Banca di Marino (successivamente acquisita dalla Popolare di Milano) e la Cassa Rurale Artigiana “San Barnaba”, fondata nel 1909 e tutt’ora esistente.

Nel 1889 la città fu servita dalla ferrovia, e nel 1906 dal tram dei Castelli (in funzione fino al 1963): i collegamenti con Roma favorirono lo sviluppo del turismo. Nel 1925 il poeta romanesco di origini marinesi Leone Ciprelli promosse la prima edizione della Sagra dell’Uva, che compie quest’anno novanta anni.

Nel 1974 Marino perse una parte importante del suo territorio, che ottenne l’autonomia amministrativa: Ciampino, oggi popoloso Comune, sede dell’aeroporto “Giovanni Battista Pastine” e di un importante scalo ferroviario.

La seconda guerra mondiale sconvolse bruscamente la vita cittadina. Marino fu colpita da un duro bombardamento il 2 febbraio 1944, e da successivi bombardamenti e cannoneggiamenti: centinaia di marinesi morirono, ed andarono distrutti Palazzo Colonna e la parte superiore della fontana dei Quattro Mori. La ricostruzione fu portata avanti rapidamente grazie all’opera instancabile del primo sindaco, Zaccaria Negroni, che è attualmente in via di beatificazione. Nel 1945 venne costituita la Cantina Sociale Cooperativa che successivamente prese il nome di “Gotto d’Oro”, principale consorzio di piccoli e medi produttori vitivinicoli del territorio

Ciò nonostante ad oggi il territorio comunale marinese è uno dei più vasti e popolati della provincia di Roma: a partire dal dopoguerra si sono sviluppate rapidamente le frazioni di Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci, Due Santi e Castelluccia-Fontana Sala. Durante i Mondiali di calcio del 1990 Marino ha ospitato il ritiro della nazionale italiana: in quella occasione furono realizzati importanti lavori pubblici. Oggi Marino è pronta ad accogliere i visitatori che, come ogni anno, vengono a vedere la Sagra dell’Uva incuriositi dal suo bagaglio di tradizioni, storia, cultura e buon vino.

Marino come appare oggi

Nel 1974 Marino perse una parte importante del suo territorio, che ottenne l’autonomia amministrativa: Ciampino, oggi popoloso Comune, sede dell’aeroporto “Giovanni Battista Pastine” e di un importante scalo ferroviario.

La seconda guerra mondiale sconvolse bruscamente la vita cittadina. Marino fu colpita da un duro bombardamento il 2 febbraio 1944, e da successivi bombardamenti e cannoneggiamenti: centinaia di marinesi morirono, ed andarono distrutti Palazzo Colonna e la parte superiore della fontana dei Quattro Mori. La ricostruzione fu portata avanti rapidamente grazie all’opera instancabile del primo sindaco, Zaccaria Negroni, che è attualmente in via di beatificazione. Nel 1945 venne costituita la Cantina Sociale Cooperativa che successivamente prese il nome di “Gotto d’Oro”, principale consorzio di piccoli e medi produttori vitivinicoli del territorio

Ciò nonostante ad oggi il territorio comunale marinese è uno dei più vasti e popolati della provincia di Roma: a partire dal dopoguerra si sono sviluppate rapidamente le frazioni di Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci, Due Santi e Castelluccia-Fontana Sala. Durante i Mondiali di calcio del 1990 Marino ha ospitato il ritiro della nazionale italiana: in quella occasione furono realizzati importanti lavori pubblici. Oggi Marino è pronta ad accogliere i visitatori che, come ogni anno, vengono a vedere la Sagra dell’Uva incuriositi dal suo bagaglio di tradizioni, storia, cultura e buon vino.

L'occupazione francese

Nel 1798 Marino fu uno dei pochi comuni dei Castelli Romani a non ribellarsi contro l’occupazione dell’esercito rivoluzionario francese: i marinesi piantarono l’”Albero della libertà” e si costituirono in Repubblica. La parentesi rivoluzionaria tuttavia durò meno di un anno. Nel 1807 tornarono i francesi, stavolta napoleonici, il Lazio fu annesso all’Impero di Francia e Marino proclamata sede di cantone, con l’aggregazione del territorio di Grottaferrata.

Testi riprodotti dal volume: 90 Sagre dell’Uva – tra Storia  Arte e Folklore (2014)  – Edoardo Scialis e Vittorio Rufo.

Lo Stato Pontificio

Nel 1814 con la sconfitta di Napoleone si ritornò allo Stato Pontificio. Papa Pio VII favorì l’abbandono dei feudi da parte dei baroni, ed i Colonna conservarono i loro diritti feudali fino al 1818.

Si deve a Gregorio XVI l’elevazione di Marino al rango di Città (1835); questo papa amò molto il nostro territorio, vi venne spesso in visita, fece istituire un collegio di padri dottrinari per l’istruzione superiore maschile (presso l’attuale sede dell’Istituto statale d’arte “Paolo Mercuri”) e fece costruire la nuova via d’acceso a Marino da Albano (il cosiddetto Ponte Gregoriano).

Marino viene annessa al Regno d'Italia

Nel 1870 il Lazio fu annesso al Regno d’Italia. A Marino le prime amministrazioni comunali furono di ispirazione marcatamente anticlericale e repubblicana. I contrasti tra i cattolici ed i repubblicani in questo periodo rimangono leggendari, e le cronache raccontano svariati episodi di sangue tra le due fazioni. D’altra parte la città si modernizzò: a questo periodo risalgono il nuovo Palazzo comunale in piazza Matteotti (1884), il Mattatoio comunale (1887), la fontana del Tritone in piazza San Barnaba (1889), e le espansioni di villini residenziali in stile eclettico ai margini del vecchio abitato.

L’attività principale era la vitivinicoltura, e l’economia era prospera, come testimonia la presenza di due banche locali, la Banca di Marino (successivamente acquisita dalla Popolare di Milano) e la Cassa Rurale Artigiana “San Barnaba”, fondata nel 1909 e tutt’ora esistente.

Nel 1889 la città fu servita dalla ferrovia, e nel 1906 dal tram dei Castelli (in funzione fino al 1963): i collegamenti con Roma favorirono lo sviluppo del turismo. Nel 1925 il poeta romanesco di origini marinesi Leone Ciprelli promosse la prima edizione della Sagra dell’Uva, che compie quest’anno novanta anni.

Nel 1974 Marino perse una parte importante del suo territorio, che ottenne l’autonomia amministrativa: Ciampino, oggi popoloso Comune, sede dell’aeroporto “Giovanni Battista Pastine” e di un importante scalo ferroviario.

La seconda guerra mondiale sconvolse bruscamente la vita cittadina. Marino fu colpita da un duro bombardamento il 2 febbraio 1944, e da successivi bombardamenti e cannoneggiamenti: centinaia di marinesi morirono, ed andarono distrutti Palazzo Colonna e la parte superiore della fontana dei Quattro Mori. La ricostruzione fu portata avanti rapidamente grazie all’opera instancabile del primo sindaco, Zaccaria Negroni, che è attualmente in via di beatificazione. Nel 1945 venne costituita la Cantina Sociale Cooperativa che successivamente prese il nome di “Gotto d’Oro”, principale consorzio di piccoli e medi produttori vitivinicoli del territorio

Ciò nonostante ad oggi il territorio comunale marinese è uno dei più vasti e popolati della provincia di Roma: a partire dal dopoguerra si sono sviluppate rapidamente le frazioni di Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci, Due Santi e Castelluccia-Fontana Sala. Durante i Mondiali di calcio del 1990 Marino ha ospitato il ritiro della nazionale italiana: in quella occasione furono realizzati importanti lavori pubblici. Oggi Marino è pronta ad accogliere i visitatori che, come ogni anno, vengono a vedere la Sagra dell’Uva incuriositi dal suo bagaglio di tradizioni, storia, cultura e buon vino.

Marino come appare oggi

Nel 1974 Marino perse una parte importante del suo territorio, che ottenne l’autonomia amministrativa: Ciampino, oggi popoloso Comune, sede dell’aeroporto “Giovanni Battista Pastine” e di un importante scalo ferroviario.

La seconda guerra mondiale sconvolse bruscamente la vita cittadina. Marino fu colpita da un duro bombardamento il 2 febbraio 1944, e da successivi bombardamenti e cannoneggiamenti: centinaia di marinesi morirono, ed andarono distrutti Palazzo Colonna e la parte superiore della fontana dei Quattro Mori. La ricostruzione fu portata avanti rapidamente grazie all’opera instancabile del primo sindaco, Zaccaria Negroni, che è attualmente in via di beatificazione. Nel 1945 venne costituita la Cantina Sociale Cooperativa che successivamente prese il nome di “Gotto d’Oro”, principale consorzio di piccoli e medi produttori vitivinicoli del territorio

Ciò nonostante ad oggi il territorio comunale marinese è uno dei più vasti e popolati della provincia di Roma: a partire dal dopoguerra si sono sviluppate rapidamente le frazioni di Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci, Due Santi e Castelluccia-Fontana Sala. Durante i Mondiali di calcio del 1990 Marino ha ospitato il ritiro della nazionale italiana: in quella occasione furono realizzati importanti lavori pubblici. Oggi Marino è pronta ad accogliere i visitatori che, come ogni anno, vengono a vedere la Sagra dell’Uva incuriositi dal suo bagaglio di tradizioni, storia, cultura e buon vino.